domenica 17 febbraio 2013

Barbapapà (alias i bambini rompono)

I bambini rompono li cojoni.
Mi rendo quasi conto che la prima frase sopra vi lascerà pepplessi, ma è anche vero che non ho mai avuto come scopo nella vita evitare le peppe -plessità.
Perplimetevi dunque quanto vi pare pure, ma i bambini rompono li cojoni.
Spendi ottocento sacchi per una "palestra" della fisher price (il nome è tutto un programma, tradotto vuol dire prezzo pesce, alias prezzi pazzi per pesci lessi), per l'orsacchiotto che canta "La vita l'è bela" in diciotto dialetti e trentasei lingue straniere (che all'estero però non sono straniere, ciascuna di esse è nazionale almeno in una nazione).
Butti il sangue (jett o sang) per accaparrarti gli ultimi cubi di pezza da Città del sole (sospetto che l'accento si debba porre sulla "o" di sole, visti i fisher prices che applicano) e tua figlia che fa? Ti rompe li cojoni che vuole infilarsi in bocca il tuo cellulare o, se proprio ti dice bene, il telecomando.
Parlo di neonati, ovviamente, perchè temo che piu' in là se riesci a farti SOLO "rompere li cojoni" sarà già un sensibil miglioramento.
Tornando ai neonati, anzi alla mia neonata adorata figlia, adora infilarmi quei ditini piccolini da uccellino ma proprio come uccellino dotati di artigli nel naso. Non fai in tempo a chiudere il pannolino con le comode alette adesive, che lei ti scagazza quasi in mano.
A proposito di cagate, un gran classico è il mio indice che scosta il pannolino per vedere se c'è qualche bastimento in arrivo, e proprio in quel momento lei si muove bruscamente facendomi finire l'indice in una sostanza a voi ben nota perchè ne espellete almeno un tot al giorno da quando siete nati (salvo quando si va in campeggio che i primi due tre giorni si tappa tutto).
Se la pappa è fredda nn la mangia, se è calda non la mangia, se è tiepida la mangia ma non la finisce, col risultato che spendi due milioni di metri cubi di gas per riscaldare il latte, poi due ettolitri di acqua fredda per raffreddar il biberon, ma poi finisci per chiedere al ristorante se te lo ri-riscaldano di nuovo.
Ha un magnete infilato nel cranio che viene attratto solo da superfici dure tipo pavimento o bordo del tavolo in marmo, prendendo gran capocciate ad ogni piè sospinto.
Se ci sono due milioni di oggetti per lei sul tappeto, tutti con marchio CEE di sicurezza per la salute, lei immancabilmente si avventerà come una tossica in astinenza sulle tue ciabatte sporche o su quel bel tappo che sembra fatto apposta per farla soffocare.
Insomma di motivi per ritenere che i nenati rompano li cojoni ce ne sono milioni, ma ancora non ho trovato nessun motivo per non essere assolutamente, perdutamente, irreparabilmente innamorato di quei due occhioni che in certi attimi fugaci, come baci trafugati, ti fissano, quelle manine che danzano attraverso le dita minuscole sulle tue, i suoi polpastrelli che si adagiano, lievi come le suole di una ballerina esperta, sui tuoi, si infilano nelle pieghe delle tue mani, tirano, mollano, esplorano, e poi si portano il tuo dito alla boccuccia, becco d'uccellino, di pulcino, di paperotto spiumato.
Come si dice dalle mie parti, sto con il cuore nello zucchero.